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Le Città delle patate in rete

Costituito in piena emergenza covid il network nazionale dei Comuni a vocazione pataticola

La patata. Fritta, lessa, arrosto. A polpa bianca, gialla, di montagna o di pianura. Un prodotto quotidiano, amato a qualsiasi età e latitudine. Nasce, in videoconferenza attraverso la sede nazionale di ALI Lega delle Autonomie, l’Associazione Nazionale Città della Patata. Per sostenere e sviluppare la qualità delle produzioni e dei territori nei quali il tubero più famoso al mondo è il vero protagonista della vita sociale, culturale ed economica. Un imprescindibile fattore identitario, da tutelare e promuovere.

Per questo, i Sindaci dei 19 Comuni Fondatori hanno deciso di “mettersi in rete” e di lavorare insieme alla ricetta per valorizzare la pataticoltura di qualità, il paesaggio, i prodotti tipici, le tradizioni autoctone, la cultura e l’imprenditoria locale.

“Nel pieno dell’emergenza sanitaria lavorare per i nostri territori significa anche guardare al futuro e farci trovare pronti quando sarà finita. È tempo di progettare, insieme”: con questa riflessione ha aperto l’assemblea Palmerino Fagnilli, Sindaco di Pizzoferrato (CH), uno dei comuni simbolo della patata di montagna del Medio Sangro che ha fortemente promosso l’iniziativa, supportato dalla Lega della Autonomie Locali italiane, sempre in prima linea nell’affiancare la costruzione di percorsi di rete e nel credere nella loro efficacia.

Il network di Comuni di identità abbraccia virtualmente tutta Italia, da nord a Sud. Attraversa la Sila, le montagne abruzzesi, lucane, piemontesi, sarde. Caratterizza il paesaggio della Piana del Fucino e del Delta del Po’, delle valli al cospetto del Terminillo, delle colline dell’ascolano. Desirée, Asterix, Kennebec: sono solo alcune delle varietà delle protagoniste indiscusse delle manifestazioni, della gastronomia e dell’economia di una rete che attraversa tutto il Paese, senza distinzione di altitudine o di popolazione.   

La Rete dei Comuni Italiani, caratterizzati dalla presenza nel territorio comunale di terreni coltivati a patata o sede storica di consolidate e collaudate manifestazioni a sostegno della produzione e del consumo delle patate, ha eletto il Consiglio Direttivo, che rimarrà in carica per tre anni, in un’assemblea costituente propositiva e partecipata: la Presidenza è stata affidata al Sindaco di Pizzoferrato (Palmerino Fagnilli), la Vicepresidenza ai Sindaci del comune meno popoloso, Ingria con soli 44 abitanti (Igor De Santis), e a quello più popoloso, Avezzano con oltre 40.000 abitanti (Giovanni Di Pangrazio). Gli altri membri del Consiglio sono i Sindaci del Comune di Leonessa (Gianluca Gizzi), Muro Lucano (Giovanni Setaro), Palmiano (Giuseppe Amici) e Parenti (Donatella Deposito).  

I Comuni fondatori dell’Associazione Nazionale Città delle Patate sono 19, provenienti da 10 territori regionali differenti: l’Abruzzo è rappresentato da diverse zone ad alta vocazione pataticola, la rinomata piana del Fucino, con i Comuni di Avezzano (AQ) e Gioia dei Marsi (AQ), l’area vestina della patata rossa di Villa Celiera (PE) e il Medio Sangro, con la patata montana prodotta nei Comuni di Civitaluparella (CH), Gamberale (CH), Montenerodomo (CH) e Pizzoferrato (CH); la Basilicata da Muro Lucano (PZ), con la sua patata d’alta montagna dal marchio De.Co (Denominazione Comunale di Origine); la Calabria dai Comuni produttori della Patata della Sila IGP, Parenti (CS) e Spezzano della Sila (CS); la Campania da San Michele di Serino (AV) e l’Emilia Romagna da Codigoro (FE), due dei Comuni che festeggiano la “regina della tavola” in Sagre gustose e partecipate. I due soci laziali, entrambi del reatino, sono Leonessa (RI) e Borbona (RI), il primo dà il nome alla varietà di patate diffusa nell’altipiano che si dice assolutamente da provare “rescallata” con cipolla e pancetta; la Lombardia è rappresentata dal Comune di Esino Lario (LC), con la sua patata bianca, le Marche dai Comuni di Palmiano (AP) e Pieve Torina (MC), il Piemonte dal piccolissimo Comune di Ingria (TO), con i suoi 44 abitanti protetti dalle vette del Gran Paradiso e la Sardegna da Gavoi (NU), dove si producono ottimi tuberi con i quali realizzare il gustosissimo “Brocculos“.

Realtà diverse, unite da un inconfondibile tratto distintivo, che diventano più “forti” insieme, attraverso lo scambio di idee, la condivisione di buone pratiche e la progettazione congiunta di strategie di promozione territoriale


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Costituzione Associazione Nazionale Città della Patata

Il mio grillo per la testa è la rete. Mi ronza sempre per le orecchie. Quando poi individuo uno spunto, un’occasione, un’opportunità, un contesto fertile non me la faccio scappare. E fra visionari ci si intende. Così è stato l’incontro con Palmerino Fagnilli, sindaco di Pizzoferrato. Un amore a prima vista.  Nell’epica gastronomica locale, le patate di Pizzoferrato sono le nostre eroine. E su questo tubero, povero, sotterraneo, incline ai più fantasiosi travestimenti si è impigliata la rete. Rete che abbraccia l’intero Paese dal Piemonte alla Sicilia, con diverse realtà comunali che fanno, hanno fatto della patata il proprio vessillo. La propria carta di identità. E allora proviamo a potenziarne il livello di fuoco. Perché l’avvicinamento, lo scambio di idee, la condivisione di buone pratiche arricchiscono i Comuni, soprattutto se piccoli e ancor di più se di montagna. L’Associazione Nazionale Città della Patata è pronta a fare questo. 

L’Associazione di identità opera per sostenere e sviluppare la qualità delle produzioni e dei territori di Città della Patata, tramite iniziative e servizi nel campo della tutela, del sostegno allo sviluppo, della promozione e dell’informazione. Noi ne abbiamo progettato con cura la governarce e abbiamo svolto azioni mirate per favorirne la costituzione.


Marcello Di Martino I Responsabile Linea Comuni

Marcello Di Martino I Responsabile Linea Comuni

Taranta, Piedimonte d’Alife, Chieti Scalo, Pescara, Bologna e Roma, itinerario delle mie tracce. Liceo classico e Facoltà di Agraria, percorso dei miei studi. Professore, consulente, imprenditore, sindaco, tragitto delle mie attività. Visionario e realista, sognatore e pragmatico, binomi dei miei ossimori.
Goccia, il mio nickname.

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Tratturi

In Sardegna, non ci sono mai stati i tratturi, le autostrade della transumanza, i percorsi seguiti dalle greggi nei millenni da Foggia all’Aquila, da Pescasseroli a Candela. Ma i tratturi evocano un tragitto, un itinerario e allora ho voluto dare questo nome ad un progetto di formazione rivolto alle Comunità Montane della Sardegna. Percorsi formativi per progettare, per allenare la curiosità intellettiva a scovare informazioni, ad allestire basi di dati, ad operare in rete. Ma anche a rapportarsi con le misure europee che aiutano i territori delle aree interne. Ricordo di questo progetto una cena ad Oristano, dove per la prima volta ho bevuto una bottiglia di Turriga. Vino di grande struttura, equilibrato, fine e persistente. Indice di “souplesse” molto elevato. L’occasione fa l’uomo ladro.

 

 

Marcello Di Martino I Responsabile Linea Comuni

Marcello Di Martino I Responsabile Linea Comuni

Taranta, Piedimonte d’Alife, Chieti Scalo, Pescara, Bologna e Roma, itinerario delle mie tracce. Liceo classico e Facoltà di Agraria, percorso dei miei studi. Professore, consulente, imprenditore, sindaco, tragitto delle mie attività. Visionario e realista, sognatore e pragmatico, binomi dei miei ossimori.
Goccia, il mio nickname.

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Seminaimprese

Italo Falcomatà e Angelo Vassallo, due sindaci di terre difficili. Italo l’ho conosciuto a Reggio Calabria dove era primo cittadino da tanti anni e dove aveva ingaggiato una battaglia senza limiti contro la mafia calabrese. E mi raccontava di minacce e di intimidazioni subite.

Galeotta fu per l’incontro Semina-imprese, da me inventata in Ancitel per alimentare la sensibilità degli amministratori del Sud verso il mondo dell’impresa. Seminare nel senso di diffondere a spaglio un meccanismo riproduttivo, ma anche gioco di parole per richiamare i seminari con cui si strutturò il progetto. Con Italo, non si rese necessaria la mia proverbiale arte della persuasione. Colse con un cenno di approvazione il senso sotteso dal progetto: l’affrancarsi con il lavoro autoprodotto dalle grinfie e dalla ferocia della ‘ndrangheta. Esperienza con scambio di alfabeti e di sintassi. L’ABC del mettersi in proprio e il coniugare i verbi ricorrenti nel vocabolario degli Amministratori locali.

Di Angelo, solo la famiglia mi è stata concessa, per Res Tipica. Lui fu assassinato, pochi mesi prima, perché troppo scomodo.

 

Marcello Di Martino I Responsabile Linea Comuni

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Taranta, Piedimonte d’Alife, Chieti Scalo, Pescara, Bologna e Roma, itinerario delle mie tracce. Liceo classico e Facoltà di Agraria, percorso dei miei studi. Professore, consulente, imprenditore, sindaco, tragitto delle mie attività. Visionario e realista, sognatore e pragmatico, binomi dei miei ossimori.

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